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Jazz-Rock goes funky

ROLLERBALL

by Lorenzo Casaccia ©, 2002

Sono mesi davvero fortunati questi per la Road Cone, ora che la piccola etichetta di Portland si e' anche vista nominare i propri Jackie-O Motherfucker disco rock dell'anno dalla prestigiosa rivista The Wire.

Se e' vero che questa label e' stata in grado di ritagliarsi uno spazio ben definito sul campo, tanto che ormai si puo' parlare di "suono Road Cone" (suite ipnotiche che assorbono a piene mani dal free jazz e dai Settanta), a Rockerilla fatichiamo ad apprezzare il valore di un tipo di proposta musicale come quello dei Jackie-O, spesso derivativo e non abbastanza ispirato. Una proposta che poi e' replicata in modo gemello su una manciata di altri gruppi della stessa Road Cone, come se anche in questo caso ci si trovasse di fronte a un "suono del produttore" piuttosto che a un "suono del gruppo".

La nostra preferenza, tra i gruppi della Road Cone, va certo ai Rollerball, formazione in crescita continua e che si discosta dal clichet gia' citato, aggiungendo ad alcune caratteristiche comuni con i compagni di etichetta una benvenuta dose di ironia, un utilizzo piu' intelligente dell'elettronica e dello studio di registrazione come strumento e l'inserimento occasionale e mai scontato della voce.

In queste settimane ci sono due uscite per i Rollerball, tra ristampe di materiale introvabile e brani inediti. Ne approfittiamo per ripercorrere il percorso di questa formazione, a nostro avviso tra le migliori dell'indie-rock odierno.

I Rollerball partono nella seconda meta' degli anni '90 come un trio con Mae Starr (tastiere, violino, voce) e Mini Wagonwhell (basso) alla guida.

Garlic, molto diverso da tutte le uscite successive, ricorda a tratti i Pain Teens, per il drumming pesante, per l'uso del synth e per la voce alla Bliss Blood. Shane Deleon si occupa della grafica, e subito dopo si unisce al gruppo come musicista a sassofono, clarinetto e voce.

Nel 1998 We Owned Lions vira decisamente a favore di un suono elettronico, cupo e ossessivo, con un forte influsso dell'avanguardia (suoni casuali, fiati free). Il disco e' pressoche introvabile ed e' contenuto, ristampato, in una delle due recenti uscite qui recensite.

Tralasciando una marea di collaborazioni, singoli e similia, nel 2000 esce poi Einaugige Kirsche, registrato nel 1998. Si tratta di un EP che contiene la lunga "Stone Cold Rhythm Dog", una cavalcata alla "Sister Ray" con basso cupo, rumorismi di suoni concreti ed elettronici, space rock e voce femminile in trance. Un rito sciamanico che come si conviene si ferma a meta' in sospensione e poi riparte piu' caotico di prima per finire con un drone feroce e perfetto, che "riempie" lo spazio in modo stordente.

Questo EP sancisce anche il passaggio alla Road Cone. Racconta Shane: " Avevo una piccola label che veniva distribuita dalla Road Cone, che allora aveva un mail order. Io lavoravo anche in un negozio di dischi e ho incontrato Mike (il boss della Road Cone, ndr). Lo invitai a un nostro show e Mike chiese se avevamo qualcosa da far uscire. Noi avevamo proposto il nostro materiale anche alla Kranky, perche' parte della nostra musica all'inizio era molto Kranky-style. Ma "Einaugige Kirsche" era troppo chiassoso e la Kranky cambio' idea. Allo stesso tempo nemmeno Mike della Road Cone volle pubblicarlo, cosi' usci sulla piccola label che tenevo io. Subito dopo Mike cambio' idea e lo compro', dandoci all'improvviso piu' visibilita'! "

Bathing Music mostra che quei risultati non erano frutto del caso . L'ensemble si e' ora fatto complesso e include violino, basso, batteria e tromba. Anche lo stile al pianoforte si e' evoluto, cosi' come la scrittura, forte di una notevole sottigliezza nell'incastro delle varie parti. Comincia a spuntare l'ombra di Sun Ra nella maniera di aggregare i suoni. Rispetto alla fantasia e diversita' delle soluzioni (echi di violino tzigano, pianismi alla Suzanne Ciani) sfigura un qualche limite a livello ritmico (i brani sembrano essere tutti alla stessa velocita') e armonico (lo sviluppo delle armonie e' prevedibile).

Assume sempre piu' importanza la post-produzione dei pezzi, cioe' quello che immagino essere il paziente lavoro a tavolino per cucire e trattare il materiale suonato. In questo senso e' Mini, che si occupa del processing al computer, il vero cervello del gruppo, colui che da' veramente forma alla materia sonora.

Proprio nel rendere naturale la transizione tra improvvisazione e rifinitura, istinto e calcolo, caos e ordine sta uno dei meriti musicali dei Rollerball. Mini: " Facciamo delle jam per individuare passaggi su cui si fanno delle prove. L'improvvisazione c'e' ma e' sempre controllata, ed in realta' e' meno presente di quanto uno si immaginerebbe ". Shane: " Poi c'e' l'overdub e c'e' l'editing. Diversi pezzi sono un accumularsi di improvvisazioni con overdub fatto successivamente, un taglia-e-cuci al computer ".

L'ultimo Trail Of The Butter Yeti, di circa un anno fa, ha mostrato una maggiore di capacita' di "organizzare" il suono, tanto che a tratti il referente diventano gli ultimi Biota, una analogia stranamente trascurata dai piu'. Si avvicina a piena maturazione anche l'equilibrio compositivo tra le varie parti: spesso i Rollerball sembrano una piccola orchestra sui generis.

E' l'album piu' compatto e meno umorale, quello dove i brani si assomigliano di piu' tra loro. Arrivati all'ottimo traguardo di "possedere" un sound, la sfida diventa ora quella di fare pezzi veramente creativi, che non siano solo una pedissequa esposizione di quel sound. Parte dei brani del nuovo Porky Puppet testimoniano di questa ulteriore evoluzione, come analizziamo piu' a fondo in sede di recensione.

 

 

 

DISCOGRAFIA (escludiamo cassette, 7", etc.)
Garlic (CDResistor, 1997) (6/10)
We Owned Lion (LP Pacific Wonderland ,1998) (6.5/10)
Einaugige Kirsche EP (CD Road Cone, 2000) (7.5/10)
Bathing Music (CD Road Cone, 2000) (6.5/10)
Trail Of The Butter Yeti (CD Road Cone, 2001) (7.5/10)
Long Walk For Ice Cream (CD Cochon, 2002) (6.5/10)
Porky Puppet (CD Wallace Records) (6.5/10)

Road Cone: www.roadcone.com

Distribuzione italiana: Goodfellas