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WIRE

Pink Flag (1977) (7/10)
Chairs Missing (1978) (6.5/10)
154 (1979) (7.5/10)
The Ideal Copy (1987)
A Bell Is A Cup Until It Is Struck (1988)
Manscape (1990)
The First Letter (1991)
Read & Burn 01 (2002)
Send (2003) (5/10)

I Wire si formarono a Londra nel 1977 con Colin Newman (voce e tastiere), Bruce Gilbert (chitarra), Graham Lewis (basso), Robert Gotobed (batteria).

Pink Flag inauguro' la carriera del gruppo con un dark-punk immaginifico, dove la chitarra sostuiva il basso nel ruolo di propulsore, e la rabbia metropolitana rimpiazzava lo spleen della solitudine. Chairs Missing aggiunse l'elettronica all'equazione, con effetti ora spettrali ora surreali. E' forse ancora da scrivere, sotto questo aspetto, l'influenza di Eno sul gruppo. Il gruppo diede poi del suo meglio con 154.

I Wire hanno sofferto della consueta sorte degli sperimentatori diventati rockettari per caso: snobbati dall'avanguardia perche' troppo facili, e ignorati dalla massa perche' troppo difficili. Una riscrittura della storia del rock dovrebbe collocarli in una terra di nessuno con pochissimi compagni (forse i PIL?).

Negli anni '80 il gruppo si sciolse e Newman continuo' poi la carriera da solista, mentre Gilbert e Lewis formarono i Dome.

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154 EMI, 1979

I WIre diedero il loro meglio con 154, disco che nasconde la raffinatezza degli autori dietro la brevita' dei brani. In retrospettiva "Pink Flag" e "Chairs Missing" appaiono come prove preparatorie per questa discesa in un universo schizoide, tanto angoscioso quanto intellettuale, tanto delicato quanto ossessivo.

Se la claustrofobia di "I Should Have Known Better" e' quasi prossima ai PIL, altri brani sono semplicemente seminali (la chitarra di "Two People In A Room" anticipa anche qualcosa dei Sonic Youth, alla cantilena di "The 15th" si saranno ispirati i Pixies). I primi pezzi servono pero' solo a depistare. Nonostante le apparenze, i Wire veleggiano lontano dal punk: "The Other Window" e "A Touching Display" sono bozzetti di musica gotico-industriale che avranno lasciato perplessi gli ascoltatori piu' superficiali. "A Mutual Friend", una filastrocca con voce che recita sull'organo e la chitarra a punteggiare, potrebbe persino rifarsi al rock inglese degli anni '60.

Oltre a quella compositiva tra brani rock e brani sperimentali, l'altro tipo di tensione di cui vive 154 e' quella tra i membri del gruppo. Newmane' a suo agio nelle vesti del piu' esagitato (suoi i brani piu' tradizionali), Lewis in quelle dello sperimentatore dark, e Gilbert oscilla tra i due. Un brano come "Once Is Enough" (foga rock con arrangiamenti rumoristici ed elettronici alla Pere Ubu) mostrava pero' come ci fosse ancora abbastanza unita' di intenti per mandare avanti la band. Verso la fine del disco arriva a sorpresa il pezzo piu' orecchiabile, "Map Ref 41 N 93 W", per di piu' firmato da tutti e tre: e' un po' la vulgata del suono dei Wire per l'ascolto di massa. Una fetta di pop elettronico parte da qui.(I Wire pero' si rimangiano tutto con la seguente, feroce, "Indirect Enqiries").

Questa eccezionale unita' di intenti venne pero' ben presto meno e porto' allo scioglimento del gruppo.

8/10

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Send Pink Flag, 2003

I Wire si riformano e tornano 24 anni dopo l'epoca dei capolavori.

"Send" sembra aver attinto molto dalla musica che si sente per radio: chitarre plasticamente distorte, battiti hard-elettronici alla Trent Reznor (ma nel 2003 sono ormai cosa di pubblico dominio), qualche cavalcata quasi alla Ministry.

5/10

© Lorenzo Casaccia, 2003