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WILCO

Yankee Foxtrot Hotel (2002) (7/10)

I Wilco nacquero (come i Son Volt) dallo scioglimento degli Uncle Tupelo.

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Yankee Foxtrot Hotel Nonesuch, 2002

La prima notizia da dare a proposito di "Yankee Foxtrot Hotel", disco rifiutato dalla casa discografica precedente e poi apparso gratis su Internet, e' la post-produzione di Jim O'Rourke (che ha agito sui pezzi gia' finiti ed apparsi sul web).

Una operazione che in un certo senso nobilita indirettamente il lavoro della formazione di Tweedy. Il risultato finale e' infatti una specie di avant-country, in cui una forma rock tradizionalmente chitarristica ospita una patina di suoni sicuramente inconsueti per quel genere.

Il disco si apre astutamente sul brano piu' "avanguardistico" di tutti, una "I Am Trying To Break Your Heart" che per certi versi sembra uscita da "Upgrade And Afterlife" dei Gastr Del Sol (ritmo ubriaco, pianoforte incerto). Diversi dei brani che poi seguono risentono di influenze analoghe (ronzii, inserti elettronici, code o aperture bizzarre), mettendo a volte in secondo piano un grappolo di brani scritti da una penna felice, memore di Costello e Young, che gia' di per se' saprebbe disegnare timide traiettorie country-pop, e se non fosse per qualche distorsione piazzata qua e la' si direbbe che "Radio Cure" e "Ashes Of American Flags" siano state scritte vent'anni prima.

E invece e' grazie a O'Rourke che un brano costelliano come "War On War" finisce su una coda noise come se si trattasse dei Sonic Youth, e poi subito dopo "Jesus Etc.", una classica malinconia alla Tweedy, si apre su passaggio di violino. Il contrasto e' forte e cercato, e restera' - volutamente - la cifra artistica di "Yankee Foxtrot Hotel".

Queste stesse dinamiche tra la scrittura e la produzione si hanno un po' ovunque, da "Heavy Metal Drummer", percorsa da fremiti di elettronica, fino alla surreale chitarra che deforma il country classico di "I'm The Man Who Loves You".

Un fiorire di note di vibrafono, chitarre dolciastre e pianoforti colorano tutti i i brani e proprio in questo sta la forza principale del lavoro, picco della carriera dei Wilco. Che il merito sia di O'Rourke o Tweedy, "Yankee Foxtrot Hotel", se non altro, e' finalmente un disco arrangiato come si deve.

7/10

by Lorenzo Casaccia ©