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GWEN STEFANI

Love Angel Music Baby (8/10)

Fattasi un nome come cantante dei No Doubt, Gwen Stefani entra nella maturita' con Love, Angel, Music, Baby un disco tanto spettacolare quanto sorprendente, molto piu' Prince che Jennifer Lopez, molto piu' Cat Power che Britney Spears. E' un disco di plastica deliziosa, che assorbe tutti i sapori del pop di inizio millennio, dalla dance al rap all' r'n'b elettronico, sciogliendosi in una musica globalizzata che nel suo essere innocentemente tutto e niente e' vero segno dei tempi.

Il referente musicale piu' prossimo del disco sono probabilmente - per chi se li ricorda - gli Aqua, con la fondamentale differenza della componente aggiuntiva della musica nera. Questa novella Lene Nystrom ci agita davanti agli occhi il fantasma di "Barbie Girl" in "Bubble Pop Electric" prima di gettarsi a rotta di collo in un refrain irresistibile affondato in un ritmo che farebbe sognare i Daft Punk. E' un disco che e' anche un grande gioco - tutte le carte al posto giusto, dalle ballate come "Luxurious" e "Cool", lascivi spettacoli di lavoro di studio, all'ammicco rap di "Hollaback Girl", all'altro ammicco al J-pop di "Harajuku Girl" (Stefani sembra avere una ossessione per Tokyo).

Due altri esercizi di pop globale ("Serious" e "Danger Zone") accompagnano all'uscita di un disco di produttore quant'altri mai (ma e' in fondo quello che questo pop deve essere), che si ama dall'inizio alla fine. Nessuno dice che la plastica non puo' essere una cosa seria.

© Lorenzo Casaccia, 2003