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SONIC YOUTH

Murray Street (2002) (5.5/10)
Sonic Nurse (2004) (4.5/10)

I Sonic Youth sono uno dei gruppi piu' importanti della storia del rock.

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L'elemento piu' degna di nota, parlando dei Sonic Youth nel 2002, e' l'attenzione delle riviste "che contano". Attenzione tardiva fin che si vuole, ma pur sempre di attenzione (cioe' di hype) si tratta. Rolling Stone ha addirittura dedicato quasi una pagina alla cronaca di una loro esibizione live. Mojo li ha fatti disco del mese piu' o meno in coppia con gli Oasis (riuscendo comunque a scrivere una recensione approssimativa e involontariamente comica per chi conosce un minimo il gruppo). Wire li ha eletti a paladini di un rock che invecchia ma non perde il coraggio, e questo sta ormai da qualche anno diventando uno stereotipo cosi' frequente che i Sonic ci potrebbero mettere il trademark.

Certo, tutto meritato. Ma la domanda e' un'altra: in che misura i giudizi su Murray Street sono influenzati dal fatto che questo e' un disco dei Sonic Youth? In altre parole, se questo fosse il disco d'esordio di Tizio & Caio, si spenderebbero uguali fiumi d'inchiostro?

Mentre rimuginiamo a vuoto queste domande, ci facciamo deludere dai sette brani di Murray Street, disco che - ormai lo sanno anche i sassi - si propone come secondo tassello di una trilogia dedicata a New York, e piu' nello specifico, a Lower Manhattan (la zona a sud, dove sta Wall Street e dove sorgeva il World Trade Center).

O'Rourke e' ormai ufficialmente un membro a tempo pieno (dopo esserlo stato per parecchio in maniera "ufficiosa"). Se per certi versi in fase di registrazione si sente la sua mano (per il suono "leggero"), per altri lo si puo' immaginare vagamente esitante ed intimidito da colleghi tanto qualificati. Non a caso e' molto piu' a la O'Rourke per assurdo Yankee Foxtrot Hotel dei Wilco, per intendersi.

L'iniziale "The Empty Page", riconoscibilissima ballata rock in mid-tempo di Thurston Moore, richiama soprattutto i suoni di "Washing Machine" e "A Thousand Leaves". A tratti, vien da pensare che la direzione attorno alla quale il gruppo indugia sia quella della lunga "A Diamond Sea", proprio su "Washing Machine": una melodia vocale circolare, chitarre che si incrociano in dissonanze delicate e il brano che si protrae pigramente verso una forma di improv rock che e' sicuramente l'area che oggi i Sonic Youth tengono di piu' ad esplorare. "The Empty Page" termina poi con un cambio di tempo e non sembra esserci soluzione di continuita' con il seguente "Disconnection Notice", tanto i due si assomigliano. Il rock dei Sonic Youth e' ormai una sorta di continuum che potrebbe andare avanti per ore parlando di se stesso e a se stesso. E' questo il segno della classicita', ma allo stesso tempo ne e' anche la condanna.

In questi momenti i Sonic assomigliano a un alter-ego moderno dei Television, dimostrando di incarnare anch'essi quel suono teso e nevrotico cosi' rappresentativo di New York, la citta' tesa e nevrotica per eccellenza.

I brani piu' interessanti sono purtroppo invece quelli cui Moore non mette mano. "Karen Revisited" vede Ranaldo alla voce in un pezzo onirico, dove una figura rock 'n'roll viene compressa sotto una seconda chitarra alla Neil Young e un cantato alla Lou Reed. Altrettanto meritevole e' la spigolosa "Plastic Sun", come un brano da "Dirty" ma senza i muscoli, e con una Gordon sempre in gran forma alla voce. Lo stesso dicasi per "Sympathy For The Strawberry", finalmente un brano che a tratti sa entusiasmare, con la Gordon che doppia la propria voce in maniera teatrale.

Sono colpi di coda sparsi qui e' la, perche' la realta' - ahime' - e' che code come quelle di "Rain On Tin", con le chitarre che svaporano in una figura minimalista rubata a Steve Reich, non dicono piu' gran che. E i tentativi di calcare di piu' il tratto, come in "Radical Adults Lick Godhead Style" non fanno altro che rimandare ai tempi gloriosi di "Daydream Nation".

Restano, come dicevamo all'inizio, le lodi all'unisono delle riviste. Che sia giunto anche per la Gioventu' Sonica il momento di fare un "hit, big time", come dicono in America? Forse. Pero' invecchiano. Big Time.

 

Gli anni continuano a passare anche per i Giovani Sonici. Sonic Nurse suona come avrebbero suonato dei cloni dei Sonic Youth nel 1994.