Torna all'archivio recensioni

SONGS:OHIA

One Pronunciation Of Glory (1997)
Songs:Ohia (1997)
Impala (1998)
Axxess & Ace (1999)
Ghost Tropic (2000) (6.5/10)
The Lioness (2000) (6/10)
Protection Spells (2000)
Mi Sei Apparso Come Un Fantasma (Live 2001)
Didn't It Rain (2002)
Travels In Constant Series (2002)
The Magnolia Electric Company
(2003) (6/10)
Jason Molina
: Pyramid Electric Co (2004) (6.5/10)

Songs:Ohia e' Jason Molina, un cantautore dell'Ohio che si e' affermato per il suo stile scarno e melodrammatico, basato su una voce tra l'epico e l'afflitto e una chitarra accordata in tenore. All'interno di una produzione eccessiva, ha nascosto gemme di folk depresso.

 

Due degli otto brani di Ghost Tropic, il disco che ha cominciato a far conoscere Molina in Italia, durano piu' di dieci minuti e tutti i primi tre durano almeno cinque minuti, una caratteristica inusuale per un cantautore. Molina invece sembra godere nel crogiolarsi dentro all'oscurita'. Gli accenni percussivi in "Lightning Risked In All" e gli umori western di "The Body Burned Away" sono degli zuccherini dispensati per accompagnare l'ascoltatore all'interno di un disco funereo , fatto di marce lugubri come piacerebbero a Leonard Cohen. I rintocchi di "No Limits On The Words", affascinanti nella loro banalita', mostrano che Molina sa padroneggiare tutti gli ingredienti del caso e potrebbe andarvi avanti virtualmente senza limiti. "Not Just A Ghost's Heart" una canzone costruita tanto intorno a un mood generale quanto intorno ad arrangiamenti finissimi (pianoforte con bassi sostenuti e alti ad arrangiare) e' il picco dell'album, un vortice scuro come la copertina del disco.

Uscito quasi allo stesso tempo di "Ghost Tropic",The Lioness elimina alcuni dei toni funerei a favore di un umore drammatico (apparentemente il disco e' legato alla fine di una relazione sentimentale). C'e' un po' piu' di fantasia strumentale, con qualche bel passaggio di organo, ma il nocciolo del lavoro restano le lunghe e pigre ballate raccontate da Molina.

Esistono sicuramente appassionati che conoscono a menadito il microcosmo di Molina. Sono loro che sapranno apprezzare Magnolia Electric Co. e la sottile evoluzione di Molina, quasi un crooner country nella iniziale "Farewell Transmission". E' come se Molina fosse uscito dal tunnel. Sembra suggerirlo anche il titolo di "I've Been Riding With The Ghost". Come dire: e' un qualcosa di passato, mi accompagna ma non e' piu' parte di me. Il fatto principale e' quindi che Molina ora sembra viaggiare spedito sulle tracce di Neil Young (cadenze medie, chitarra distorta in background, riff trascinanti), per non dire Bob Dylan ("Almost Was Good Enough", un sermone epico tra organo, chitarra e coro femminile). L'uomo e' piu' esperto nel cesellare la forma, ma forse meno ispirato nel creare la sostanza. Scout Niblett gli regala le propria voce in una di queste otto elegie.

Nel 2004 Molina fa uscire un disco a suo nome, liberandosi dello pseudonimo. Ritornando sui propri passi, Pyramid Electric Co e' di nuovo un disco cupo e malinconico.

 

by Lorenzo Casaccia ©