Torna all'archivio recensioni

ROLLERBALL

Garlic (CDResistor, 1997) (6/10)
We Owned Lion (LP Pacific Wonderland ,1998) (6.5/10)
Einaugige Kirsche EP (CD Road Cone, 2000) (7.5/10)
Zapatas (EP 2000) (5.5/10)
Bathing Music (CD Road Cone, 2000) (6.5/10)
Travel With Steam (EP 2001) (6.5/10)
Trail Of The Butter Yeti (CD Road Cone, 2001) (7.5/10)
Porky Puppet
(2002) (6.5/10)
Long Walk For Ice Cream (2002) (6.5/10)

Con una messe di uscite spesso disordinata, che esalta ogni aspetto della loro creativita' pur disperdendone un po' troppo il talento, i Rollerball, uscita dopo uscita, hanno tracciato un percorso che tende asintoticamente verso una forma-canzone da camera, avanguardistica e surreale, candidandosi tra i migliori gruppi di avant-rock della loro generazione.

Se il punto di partenza dell'ensemble di Portland e' infatti una accumulazione di suoni organizzati che possano suscitare le emozioni piu' svariate, il gradino successivo e' quello in cui sono i momenti di silenzio tra i vari nuclei sonori a venire esaltati. Un po' come se la loro musica scorresse al rallentatore e in questo slow-motion potessimo scorgere tutti i singoli gesti del loro free-rock da paese, dei loro giochi ironici e surreali. E' quello il momento in cui il gioco sonoro si fa piu' esplicito e rivelatore, in cui sembra di assistere con sguardo piu' lucido alla metafora del bailamme sonoro dal quale siamo costantemente circondati (come nei primi venti minuti di "Moulin Rouge").

All'interno di questa volonta' di scarnificare la propria stessa musica, che vive della sovrapposizione continua di infiniti impulsi triturati tra loro, i Rollerball svelano la propria strategia: suonare consapevolmente e lucidamente sempre fuori contesto.

Suonare fuori contesto significa mettere in scena, sonicamente, una assimilazione interiore del caos moderno, dimenticare la provenienza e l'uso del singolo suono perche' quell'impulso e' gia' superato da un input successivo. C'e', in tutto questo, una dimensione narrativa sempre sul filo della schizofrenia, sempre nel segno dell'imprevedibile, ma sempre (e questo e' cio' che li distingue dal resto della cricca Road Cone e simili) assolutamente umana.

I Rollerball partono nella seconda meta' degli anni '90 come un trio con Mae Starr (tastiere, violino, voce) e Mini Wagonwhell (basso) alla guida.

Garlic, molto diverso da tutte le uscite successive, ricorda a tratti i Pain Teens, per il drumming pesante, per l'uso del synth e per la voce alla Bliss Blood. Shane Deleon si occupa della grafica, e subito dopo si unisce al gruppo come musicista a sassofono, clarinetto e voce.

Nel 1998 We Owned Lions vira decisamente a favore di un suono elettronico, cupo e ossessivo, con un forte influsso dell'avanguardia (suoni casuali, fiati free).

Tralasciando una marea di collaborazioni, singoli e similia (tra cui il discreto Travel With Steam e il meno apprezzabile Zapatas), nel 2000 esce poi Einaugige Kirsche, registrato nel 1998. Si tratta di un EP che contiene la lunga "Stone Cold Rhythm Dog", una cavalcata alla "Sister Ray" con basso cupo, rumorismi di suoni concreti ed elettronici, space rock e voce femminile in trance. Un rito sciamanico che come si conviene si ferma a meta' in sospensione e poi riparte piu' caotico di prima per finire con un drone feroce e perfetto, che "riempie" lo spazio in modo stordente.

Bathing Music mostra che quei risultati non erano frutto del caso . L'ensemble si e' ora fatto complesso e include violino, basso, batteria e tromba. Anche lo stile al pianoforte si e' evoluto, cosi' come la scrittura, forte di una notevole sottigliezza nell'incastro delle varie parti. Comincia a spuntare l'ombra di Sun Ra nella maniera di aggregare i suoni. Rispetto alla fantasia e diversita' delle soluzioni (echi di violino tzigano, pianismi alla Suzanne Ciani) sfigura un qualche limite a livello ritmico (i brani sembrano essere tutti alla stessa velocita') e armonico (lo sviluppo delle armonie e' prevedibile).

Trail Of The Butter Yeti ha poi mostrato una maggiore di capacita' di "organizzare" il suono, tanto che a tratti il referente diventano gli ultimi Biota, una analogia stranamente trascurata dai piu'. Si avvicina a piena maturazione anche l'equilibrio compositivo tra le varie parti: spesso i Rollerball sembrano una piccola orchestra sui generis.

Porky Puppet esce nel 2002 per l'italiana Wallace raccogliendo materiale vario. La prima parte del disco contiene materiale inedito del 2001 che esalta le componenti di surrealta' di cui si e' detto sopra. La tavolozza dei colori da cui attinge il gruppo conserva l'intelligenza e la fantasia di "Trail Of The Butter Yeti". I significati che abbiamo menzionato si conservano immutati dagli stridori metafisici, quasi da thriller, di "Tabor", ai sinistri arpeggi di chitarra di "Shepra" che lasciano spazio ai lamenti del sax, dalla lieve melodia di "Starling" al vibrafono lentissimo di "Pillboy". Le ultime tracce inedite del disco confermano l'ascesa e meritano di essere annoverate tra la migliore produzione del gruppo. "Vern 92" oscilla tra minimalismo, colonna sonora e canzone mancata fino a una conclusione ambient-trance. "Bigwig And Yellowwater" vive di un tappeto sonoro memore dei Settanta che si muove e si sposta come un organismo vivente sullo sfondo, mentre un pianoforte narra in primo piano, aprendo la strada a rumori trovati, frammenti di dialogo e risate, come attraverso un viaggio sentimentale tra i detriti della modernita'.

Il disco viene completato da qualche brano recuperato da vecchie compilation (spicca "Vivianne And Ham" con nastro rallentato e gocce di pianoforte a piovervi sopra) e dalla ristampa di We Owned Lions.

L'altra uscita e' invece per la piccola etichetta di San Francisco Cochon. Long Walk For Ice Cream Cochon raccoglie due EP usciti solo su vinile sulla stessa Cochon nel 2000 e nel 2001 e ci aggiunge un'altra manciata di inediti. "Theme From A Movie With Characters" gioca su un dialogo tra sassofono e pianoforte che effettivamente assume un sapore atmosferico e cinematografico, un po' replicato poi dalla seconda parte del terzo inedito, "Hot Pajamas". "Dear Dean" e "Hot Pajamas" si avvicinano invece di piu' al concetto di "canzone", pur essendo l'uso del canto da parte dei Rollerball decisamente distante dai canoni del rock. Sono canzoni ricche di ispirazione, significative per individuare una direzione di sviluppo futuro per il gruppo, che sembra accostarsi ad una sorta di lied rituale e popolare, sciamanico e lunare, come nelle voci quasi ipnotizzate di "Hot Pajamas" che poi sfumano in una conclusione bandistica. "Dear Dean" e' invece la piu' "normale" delle due, un po' il contraltare vocale di "There From A Movie...". L'aspetto vocale e' protagonista anche nel resto del disco (mentre potremmo dire che Porky Puppet si concentrava sull'aspetto sperimentale).

Le rimanenti nove tracce recuperano Zapatas e Travel With Steam