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P'TAAH

Staring At The Sun (6/10)

P'taah e' il progetto dance-soul californiano di Chris Brann, gia' attivo sulla scena elettronica con un paio di altri moniker.

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Staring At The Sun Ubiquity, 2003

by Lorenzo Casaccia ©

"Staring At The Sun" si specchia idealmente nel disco dei SuperCollider del 2002. Dove quello era algido, questo e' solare. Dove quello era vocalmente bianco, questo e' nero. Dove quello era raffinatezza europea, questa e' raffinatezza californiana.

L'unico difetto di Brann e' che a tratti tende a lasciare troppo spazio alle tastiere di Julius Speed (rhodes, moog), che finiscono per fare quasi sempre il verso a Chick Corea. Ma quando mantiere il timone, i suoi beats riescono a colpire nel segno, mescolando una jungle molto diluita, un po' di trance e qualche goccia di tribalismo.

Innocuo e vacuo per principio, questo stile replica in un certo senso la creazione della new age vent'anni dopo (non a caso ci sono anche tre brani indianeggianti dal titolo "Meditation"). Il target sono ancora i giovani professionals californiani: single, benestanti, in perfetta forma fisica, e sempre attenti a cosa mangiano. La musica di "Staring At The Sun", voluttuosa ma non impegnativa, e' la colonna sonora dei club frequentati da queste tribu' urbane.

Troppo cool per essere sincero.

6/10