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AA. VV. Freakbitchlickfly Violent Turd
KID 606 Why I Love Life EP Tigerbeat6
KEVIN BLECHDOM I Love Presets Tigerbeat6
KID 606 The Action Packed Mentallist Brings You The Fucking Jams Violent Turd

L'occasione per parlare un po' di Miguel Depedro, alias Kid 606, e compagnia me l'ha data un recente concerto dello stesso Kid nella sua natia San Diego.

La serata si era aperta con un set di gruppi sconosciuti. che sembravano scelti apposta per dimostrare tutti i rischi dello stile Tigerbeat6. Prima due personaggi che pasticciavano con un computer e poi un quartetto composto da due tizi mascherati e due ragazze hanno dato vita a una accoppiata di live tra i peggiori che abbia sentito recentemente, a dimostrare che non basta un software che frulli un po' i ritmi elettronici per proporre qualcosa di decente.

Poi e' salito sul palco il Kid, prematuramente sovrappeso e piuttosto timido. Laptop-DJ d'eccezione, ha giocato con i brani dei dischi di cui parliamo qui sotto in un mix senza soluzione di continuita' che ha alternato e sovrapposto ritmi drill, hardcore techno, r'n'b, rock anni '80 e Boards Of Canada. Un party infernale.

Il discorso dovrebbe forse cominciare da una uscita della fine del 2001, l'EP "Freakbitchlickfly", prima emissione di una misteriosa etichetta neozelandese chiamata Violent Turd.

O forse potremmo in effetti partire piu' da lontano, da un articolo del Settembre 2001 su URB in cui Michael Endelman proponeva il parallelo tra i beats della IDM e del digital hardcore a quelli dei dischi r'n'b, a partire dai suoni a la Timbaland fino addirittura alle Destiny's Child. In quel validissimo pezzo gia' si citava il rispetto e la curiosita' di Cex, Kid 606 e Matmos verso tutto l'hip hop mainstream che passa su MTV. La questione non si era chiusa li', ed era continuata in qualche maniera sull'articolo di copertina di Wire di Ottobre. Fortunatamente, oltre alle teorizzazioni c'e' anche la musica da ascoltare.

"Freakbitchlickfly" mette in fila sei remix molto ma molto sui generis di brani di Missy Elliott (e altro materiale di TImbaland) da parte della cricca del Kid.

"I Got Mine" dello stesso Kid si apre sull'inconfondibile beat di "Get Ur Freak On" che viene poi martirizzato da fendenti di elettronica e ritmi drill. Piu' raffinato il lavoro di Max Tundra che alterna due brani originali e ci aggiunge morbide tastiere spaziali e conclude con un ritmo eighties dall'effetto assolutamente straniante. Di nuovo feroce, invece, il lavoro di Mortal And Chemist che apre la via al sublime remix di Kevin Blechdom, delle disciolte Blectum From Blechdom. "She's a bitchhole" e' un leggiadro caleidoscopio di ritmi, piu' lieve dei martellamenti del Kid ma non meno elaborato, un qualcosa da cui persino l'AntiPop Consortium potrebbe imparare qualcosa. Dopo un brano dei Posterboys Of The Apocalypse, chiude ancora Kid 606 con l'irriverente titolo "Take The Piss On", di nuovo scatenato nel far emergere un celeberrimo riff degli A-Ha nel momento di massima epilessia caotica.

Al di la' dell'idea di fondo, l'annotazione principale e' che la cantabilita' dei brani originali, che gia'possedevano beats obliqui di per se', viene efficacemente conservata, fatto a mio avviso rilevante per immaginare scenari di contaminazione futura.

Il disco puo' essere preso sul ridere o sul serio, e, se ben distribuito, potrebbe servire al Kid e compagni a farsi pubblicita' (li vedremo presto realizzare remix "ufficiali"?). Al di la' delle intenzioni, il risultato e' a tratti un eccezionale digital hardcore/r'n'b.

La qualita' dei contributi e' varia (superba la Blechdom, ottimo il Kid, discreto il resto). Media: (7/10)


Il 3" di "Why I Love Life" presenta invece una faccia diversa di Depedro. C'e' una foto di Britney Spears in copertina e non ci pare un caso che il sarcasmo del Kid colga l'aspetto iconico, di monumento massimo del presente, di Britney.

Nonostante Kid 606 sia, ed e' la sua grandezza, un tipico slacker californiano con il wit di un inglese, "Why I Love Life" e' piu' deboluccio. Anche se il disco e' targato 2002 in realta' questa e' una raccolta di materiale 1997-2001 grossomodo in stile Fennesz di "Endless Summer" o Aphex Twin di "Selected Ambient Works Vol. 2" incrociato con quello del "Richard D. James Album".

Tutto sommato, inutile. (4.5/10)


Kevin Blechdom, come gia' detto una meta' delle defunte Blectum From Blechdom, fa invece uscire "I Love Presets", un EP di cinque brani giocosi e a tratti geniali.

Il gioco era gia' un ingrediente fondamentale dell'arte delle Blectum ed e' soprattutto gioco il primo brano, "Interspecies Love", canzoncina pop su una buffa base elettronica.

Non sara' poi un miracolo se la Blechdom riuscira' a portare la melodia a casa Tigerbeat6: si senta "Mr. Miguel" (dedicata al Kid?), praticamente una epilessia di eighties pop su beats frullati. C'e' persino una folle versione di "Private Dancer".

L'elettronica piu' sorridente in circolazione e' a un solo passo dall'essere grande. (6.5/10)


L'idea di "Freakbitchlickfly", su cui ci siamo dilungati, viene espansa nell'unico album lungo di questa rassegna, "The Action Packed Mentallist Brings You The Fucking Jams" di Kid 606, anch'esso edito dalla neozelandese Violent Turd e speriamo non troppo introvabile.

L'estetica e' semplice e, a dirla cosi', nemmeno troppo originale: prendi un tot di brani celebri, pasticciali e mettici dei titoli ridicoli. Come nei film di Oliver Stone, tutto accade in fretta nella mente del Kid, e anche qui la varieta' di eventi sonori e' difficile da rendere. Il disco e' strutturato come un rave, ma ovviamente un rave secondo la sensibilita' musicale del Kid.

Dopo una sorta di intro, "Mp3 Killed The Radio Star" fa la parodia ai club hip-hop mixando un hit dopo l'altro su un ritmo hardcore, fino a cascare su "Video Killed The Radio Star". Ma tutti i campionamenti sembrano arrivare da lontanissimo, da un'altra prospettiva, e per ricordarlo di tanto in tanto il Kid ci infila una sciabolata di rumore elettronico, come una riga di pennarello tirata sopra a una pagina scritta.

"Never Underestimate The Value Of A Holler" continua piu' direttamente il lavoro di "Freakbitchlickfly", trascinando Missy Elliott in una folle ritmica da sabba infernale (con momenti di pura ironia, come quando ne campiona un "don't copy me" e lo trasforma in "copy me" facendoglielo poi ripetere in un gemito).

Il brano successivo massacra "Rebel Girl" ma sono gli ultimi due pezzi che rivelano la spietata grandezza di questo serial killer del rock. La vittima di "Smack My Glitch Up" e "Can't Get You Out Of My Head" di Kylie Minogue, e quella di "This Is Not My Statement" e' "Creep" dei Radiohead, quest'ultima accompagnata da un comicissimo coretto lamentoso e torturata piu' di tutte. (7/10)

Forte di una credibilita' immensa rispetto all'eta' (e' ben sotto i trent'anni), il Kid si puo' permettere praticamente di tutto. Nella sua scia viaggia una manciata di altri artisti talentuosi (dalla Blechdom a Lesser a Cex) che stanno ridefinendo le coordinate dell'elettronica contemporanea restituendola a una dimensione "popolare" tipicamente americana.

Per quanto irriverenti, i suoi mix restano pero' trascinanti e il Kid e' troppo intelligente per non accorgersi che queste rielaborazioni del pop stanno diventano pop esse stesse.

Quale sia la direzione di questo progetto, lo sa solo lui.

O forse no. Forse non c'e' nemmeno una direzione e non gliene puo' fregare di meno.


© Lorenzo Casaccia, 2002