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CORNELIUS

Point (2002) (6.5/10)

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Point Matador, 2002

Cornelius e' lo pseudonimo del giapponese Keigo Oyamada, che costruisce brani surrealisti sfidando il buon senso dell'ascoltatore. "Point" fa seguito a "Fantasma" (1998) e tende talvolta a sciupare il talento di Oyamada attraverso una pletora di idee di qualita' oscillante.

La nota isolata di pianoforte all'inizio di "Bug" serve solo a trarre in inganno, perche' il brano d'apertura si dipana come degli Stereolab ubriachi e incapaci di tenere il tempo. In "Smoke" la voce diventa poi sognante come in un brano hawaiiano e si appoggia ad un gorgogliare d'acqua mandato in loop. E' proprio in questi bozzetti poetici lievemente venati di follia elettronica che Cornelius da' il meglio di se'.

Ma, da buon disco giapponese, non potevano mancare nemmeno momenti deliranti, come "I Hate Hate", che semplicemente pasticcia con gli strumenti come dei Naked City mal copiati. Lo segue l'elegiaca "Brasil", tutto un fiorire di plettri elettronici per un commovente esercizio di stile sulla bossanova (le fara' eco la conclusiva "Nowhere"). "Fly" raggiunge invece il picco della schizofrenia con qualcosa che potrebbe essere una assurda jam tra gli High Llamas e King Crimson.

Anche quando semplicemente si diverte (l'electro-house di "Another View Point"), Cornelius lima alcuni tra i suoni piu' belli in circolazione. L'unico problema della sua irriverenza e' che non riesce a prendere sul serio nemmeno se stesso.

6.5/10

© Lorenzo Casaccia, 2002