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ANIMAL COLLECTIVE

Panda Bear (1999)
Spirit They're Gone Spirit They've Vanished (2000) (7/10)
Danse Manatee (2001) (6/10)
Campfire Songs (2003)
Here Comes The Indian (2003) (6/10)
Sung Tong (2004) (7/10)

Gli Animal Collective, originari di Baltimore ma ora residenti New York, sono un combo formato da membri che si celano dietro i nomi di Avey Tare, Panda Bear, Geologist e Deakin. Prima di dare vita al progetto Animal Collective, Avey e Panda gia' suonavano in duo e avevano pubblicato quattro dischi in cui delineavano un programma di bizzarro folk elettronico.

E' una ballata spaziale e onirica su un sottofondo epico di ronzii e tastiere che apre Spirit They're Gone Spirit They've Vanished. Certa psichedelia degli anni '60 sembra rivivere in un suono tanto isterico quanto sognante, una vera foresta di squittii, bisbigli, sussurri e paranoie sonore che lascia spazio a cavalcate di rock spaziale come "Everyone Whistling".

Danse Manatee prosegue su una analogia scia di bizzarrie.

Here Comes The Indian e' un coacervo di free rock che mescola folk e avanguardia in una maniera molto piu' caotica e meno pretenziosa di colleghi come i Jackie-O Motherfucker. Brani come "Infant Dressing Table" propongono quella che e' una avanguardia primitivistica (suoni e voci che diremmo - a orecchio - "popolari"), ma non primitiva. Altrove, chitarre stranite, pianoforti disturbati e voci tribali e ossessive si sciolgono nel deliquio di "Hey Light" (con una coda surreale di battimani scoordinati) e "Two Sails On A Sound". Questo disco e' un esercizio di stile condotto con poverta' di mezzi e ricchezza di contenuti.

Il disco del 2004, Sung Tong, insiste invece sull'aspetto canzone. "Leaf House" e "Who Could Win A Rabbit" sono di nuovo danze sciamaniche, costruite intorno a cori, chitarre e percussioni, ma anche piu' organiche e strutturate. Dopo una manciata di brani tra il folle e il delirante, arriva poiil vertice del disco, "Visiting Friends", un raga spaziale di dodici minuti per chitarra acustica, elettronica e voci filtrate. I Faust sarebbero fieri di questo disco.