Preavy Rotation 92

by Andrea Prevignano

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Stooges, Dandy Warhol, Doveman, Editors, End of Fashion

Stooges - Stooges (Deluxe Edition) (2005, Rhino Records)
Frattaglie di Stooges hanno invaso il mercato discografico negli ultimi quindici anni. Fatta salva una buona riedizione di "Raw Power" remissato da Pop, né "Open Up And Bleed" (le session del presunto quarto album della band), né "1970: The Complete Fun House Sessions" hanno aggiunto molto. Neppure questa ennesima riedizione dell'esordio omonimo del 1969 degli Stooges è imprescindibile, ma due buoni motivi per comprarla (meglio, scaricarla) ci sono: l'album riproposto, che è uno di quelli che tutti i rock fan devono avere, e le session (missaggi alternativi di John Cale, versioni estese) del secondo album. Un terzo motivo: riascoltare i versi immortali del bardo del rock: "Now I’m ready to close my eyes/ And now I’m ready to close my mind/ And now I’m ready to feel your hand/ And lose my heart on the burning sands". La stessa operazione è stata compiuta su "Funhouse".
Per fan di: Iggy Pop, David Bowie (era "Ziggy Stardust"), Mc5
Estratti

Dandy Warhol - Odditorium Or Warlords Of Mars (2005, Capitol)
Sempre in bilico su quel crinale pericolosissimo tra il successo pop (ricordate i video di "Bohemian Like You" e della irresistibile "Not If You Were The Last Junkie On Earth" su MTV?) e una deriva psichedelica assai poco appetibile per il mercato mainstream, in occasione di questo loro sesto lavoro i Dandy Warhol di Portland compiono il loro seppuku con undici canzoni martellanti, minimali, psichedeliche, che riportano in auge la tradizione dei loro amati Velvet Underground. Una versione meno acida di quell'hard psychedelia inglese di band come i Loop, frammista a un beat stonesiano (era "Beggars Banquet") con tanto di sezione fiati. Nessuna radio li passerà. Ottimo e coraggioso lavoro.
Per fan di: Telescopes, Ultra Vivid Scene, Velvet Underground
Smoke It (video)

Doveman - The Acrobat (2005, Swim Slowly)
Pop carezzevole per cuori sofferenti, nickdrakeiano, jazzy e notturno. I Doveman, guidati dal tastierista e pianista Thomas Bartlett (Chocolate Genius, Miho Hatori) e da altri musicisti provenienti da Lounge Lizard, His Name Is Alive e dalla band di Madeleine Peyroux, volano leggerissimi, arrangiando canzoni pop minimali con l'ausilio di una cornetta, una piccola sezione archi, un pianoforte, un banjo e poco altro. Elegante.
Per fan di: David Sylvian, Red House Painters, Mojave 3
Honey (audio)

Editors - Back Room (2005, Kitchenware)
Se gli Interpol avevano ben figurato al debutto (ri)proponendo al mondo il suono immortale dei Joy Division in chiave moderna, gli Editors, neotradizionalisti della new wave (concordo: la definizione dà le vertigini) recuperano scientificamente il mood di Ian Curtis e compagni. E il giudizio è sospeso: chi ha amato veramente i Joy Division può tollerare il plagio? Forse sì, se ci si lascia andare un po'.
Per fan di: Joy Division, Interpol, Passage
Blood (video)

End of Fashion - End Of Fashion (2005, Emi/Capitol)
Gli End of Fashion adottano una formula semplice, semplicissima, ma di grande effetto, tra Pixies e Weezer, guitar pop muscolare, divertente e molto (a tratti fin troppo) melodico. Del resto i componenti della formazione arrivano da esperienze formative analoghe, Sleepy Jackson, Greenroom e Veruca Salt. Beatles, Pixies e Nirvana, Kings of Convenience e il David Bowie degli anni Settanta sono le loro influenze dichiarate. Di facile consumo, piacevole al palato.
Per fan di: Radiohead, Pixies, Foo Fighters
O Yeah (audio, in apertura di sito)

© Andrea Prevignano, Lorenzo Casaccia