Preavy Rotation 91

by Andrea Prevignano

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Oxes, Lords, Field Music, Death From Above 1979, Van Dyke Parks

Oxes - Oxes EP (2005, Monitor)
Sono molto affezionato a questi suoni che per un lungo periodo negli anni Novanta hanno tenuto banco in ambito postpunk/postrock, spigolosi dal punto di vista ritmico, dissonanti, bellicosi (in inglese il termine migliore è: "confrontational"). Gli Oxes, trio di Baltimora, hanno un paio di album alle spalle, molto belli, e suonano un indie rock urgente e affilato, dove ogni tanto fa una discretissima comparsa qualche elemento elettronico ("#5").
Per fan di Shellac, Big'N, 90 Day Men
Half, Half & Half (audio, da "Oxxxes", 2002)

Lords - Swords (2005, Jade Tree)
Pugni in faccia per pugni in faccia i Lords (da Louisville, la patria del postpunk intellettuale) ne sferrano di terribili. Confrontando le mie intuizioni con quelle di recensioni in Rete ho avuto conferme: i Lords suonano un hardcore superarticolato, violentissimo, con molte puntate nel metal che può fare pensare a un'evoluzione deviata dei grandissimi Black Flag o dei D.C.3. o a quel fitto sottobosco di straight band che forzò all'inizio dei Novanta i confini tra hardcore e metal estremo. Non ci si distrae un attimo in questo lavoro pieno di crudeltà.
Per fan di: Black Flag, Dillinger Escape Plan, Earth Crisis
Stigmata Rites (audio)

Field Music - Field Music (2005, Memphis Industries)
Da quella pianta fruttuosissima che è il Sunderland, Inghilterra, scendono i Field Music, formazione che vanta componenti di Maximo Park (protagonisti assoluti del rock inglese di quest'anno con un piccolo capolavoro, "A Certain Trigger") e Futureheads. Il loro album di debutto è una delle cose più brillanti pubblicate nell'anno in corso, di difficile collocazione. Tra le sue influenze il trio cita: My Bloody Valentine, Stravinsky, Thelonious Monk, e i Big Star. Io aggiungerei un uso della vocalità che ricorda da vicino gli Shudder to Think o le armonizzazioni west coast, una scrittura mai convenzionale ascrivibile alla new wave atipica di Xtc o A Certain Ratio o alle follie melodiche degli Sparks. In tutto questo il suono è profondamente 00's.
Per fan di: Xtc, Shudder to Think, ACR
Shorter Shorter (audio)

Death From Above 1979 - You're a Woman, I'm a Machine (2004, Last Gang)
Ovvero quando ci si fa fuorviare dal nome e si arriva in ritardo a scoprire uno dei migliori gruppi di indie rock moderno. La band che può vantare il peggiore moniker degli ultimi dieci anni ha prodotto uno dei lavori più degni di considerazione del 2004. I D.F.A. 1979 sono un duo canadese composto da Jesse F. Keeler (basso e synth) e Sebastien Granger (batteria) che suona come una versione industriale dei White Stripes. Il loro debutto è l'album che i Nine Inch Nails non pubblicheranno mai più. Un'assalto all'arma bianca alla gola dell'indie rock. La Atlantic se li è già accaparrati e loro entreranno in studio tra pochi giorni.
Per fan di: Godheadsilo, Nine Inch Nails, Orange 9mm
Little Girl (audio)

Van Dyke Parks - Song Cycle (1967, Warner Bros.)
Van Dyke Parks è stato giovanissimo attore, giovane compositore con studi colti alle spalle, musicista versatile, produttore e arrangiatore di culto con Sonny & Cher, Tim Buckley, Byrds e Beach Boys su "SMiLE". Abortito quest'ultimo progetto Parks si mise al lavoro nel 1968 sul suo debutto in proprio, un album maestoso e raffinatissimo per orchestra e coro che sfugge ogni catalogazione strettamente rock, affiancabile piuttosto a George Gershwin (a cui è paragonabile per respiro compositivo) o Leonard Bernstein, riprocessati in stile vaudeville, quasi broadwayano. Una sorta di "Sgt. Pepper's..." spogliato dei suoi abiti più pop e luccicanti.
Per fan di: Brian Wilson, Randy Newman, Harry Nilsson
Estratti

© Andrea Prevignano, Lorenzo Casaccia