Preavy Rotation 90

by Andrea Prevignano

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Bob Mould, Brant Bjork, Clor, Green Machine, Bob Dylan

Bob Mould - Body Of Song (Yep Roc, 2005)
Siamo di fronte all'uomo che alla metà degli anni Ottanta ha indicato nuove direzioni nell'utilizzo della chitarra elettrica in certo indie rock ancora abbracciato timorosamente all'hardcore punk. Nel suono affilato e cristallino di Mould invece c'era, sommerso da tonnellate di distorsione, il jangle dei Byrds o dei Love, come se un filo invisibile stesse legando due stagioni apparentemente diversissime tra loro. Dagli Hüsker Dü agli Sugar, fino alla carriera in nome proprio, Mould ha perpetuato quel suono smussandolo e facendolo correre a passo più lento, facendolo maturare, non foss'altro per il tempo che è avanzato inesorabile (quasi vent'anni da "Warehouse: songs And Stories"). Buone melodie pop, turnisti di livello (il fedele David Barbe al basso e Brandan Canty dei Fugazi alla batteria), peccato la scelta infelice di utilizzare qua e là il vocoder sulla voce. Onesto lavoro.
Per fan di Hüsker Dü, R.E.M., Replacements
Paralyzed (audio)

Brant Bjork - Saved By Magic (2005, Duna Records)
Scrive canzoni fatte di nulla: sono esili le premesse melodiche di Brant Bjork, ex batterista dei Kyuss ora in proprio, ma questi brani che sanno di polvere, deserto californiano e lasciano in bocca un retrogusto psichedelico sono semplici e grandi al tempo stesso. L'anima è blues e i testi parlano di viaggio, di interstate, di lasciare posti per trovarne altri in un continuo peregrinare. Per una volta Bjork non fa tutto da solo, accompagnato dai Brothers, la sua live band. "Local Angel" (2004) era un capolavoro di rock americano, il doppio "Saved By Magic", leggero nel senso calviniano del termine, si doscosta di poco da quei livelli.
Per fan di: Steve Turner, Steve Wynn, Mark Lanegan
73 (audio)

Clor - Clor (2005, Regal/EMI)
Non so se ci troviamo davanti a qualcosa di effettivamente nuovo, o a un sapiente rimescolamento di generi. Il fatto è che i Clor, quintetto londinese all'esordio guidato dal duo Barry Dobbin e Luke Smith suonano come un fuoco d'artificio di suggestioni musicali. C'è un synth pop che cita assai indirettamente Depeche Mode e Tubeway Army, c'è un gusto pop trasversale che sa di Xtc, una visione d'insieme progressiva, ritmicamente articolata, ricca di successioni armoniche mai scontate. Se amate i sentieri impervi e snobbate la via diritta e piana, un grande album.
Per fan di: Sparks, Depeche Mode, Shudder to Think
Outlines (video)

Green Machine - The Archive Of Rotten Blues (2004, Diwphalanx Records)
Per loro stessa ammissione i Green Machine, brutale quartetto giapponese, guardano con rispetto a Motörhead, Discharge, Black Sabbath e Eyehategod. E' punk rock'n'roll terminale, che ferisce come un ferro arrugginito, è urlato, espettorato, suonato con grande violenza, senza compromessi. Una recensione in Rete dice: attenzione questo disco non contiene blues. E' vero l'esatto contrario.
Per fan di: Guitar Wolf, Gravitar, Discharge
Hammer And Burner (audio)

Bob Dylan - Never Ending Tour Covers Collection 1988 - 2000 (vol. 1-9) (2002, Dylantree.com)
Eccezionalmente in questa rotazione inserisco un bootleg, in questo caso un bootleg-monstre di nove CD, proprio perché si tratta di un'affascinante e folle operazione borgesiana di copertura dell'attività live di Dylan di un periodo compreso tra il 1988 e il 2000. Per essere più precisi si tratta di tutte le cover che Dylan ha suonato in concerto e durante il soundcheck in dodici anni di tour. Tra le altre "In The Pines" di Leadbelly, "Sitting On The Dock Of The Bay" di Otis Redding, "Moon River" di Henry Mancini, "Nothing But You" di Steve Earle, "Dancing In The Dark" di Bruce Springsteen e più di 180 versioni, alcune ripetute là dove gli arrangiamenti giustificavano una riproposizione. Ci sono volute venti persone e dodici anni per mettere insieme l'opera. Ho ascoltato tutto e dopo almeno 15 ore sono ancora qui, vivo.
Per fan di: Neil Young and the Crazy Horse, The Band, Bruce Springsteen

© Andrea Prevignano, Lorenzo Casaccia