Preavy Rotation 86

by Andrea Prevignano

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Ardecore, Most Serene Republic, Bear vs Shark, Black Sunday, Lee Hazlewood

Ardecore - Ardecore (2005, il manifesto)
I freejazzisti romani Zu (Jacopo Battaglia, batteria; Luca Mai, sax alto e baritono), il cantautore folk blues sui generis Giampaolo Felici (la bella voce degli Ardecore, nonché chitarra acustica e mandolino. Un tempo nel progetto gospel punk Blind Lovin' Power), Geoff Farina (virtuoso chitarrista della postpunk band di Boston, Karate), e due agitatori dell'avant-garde romana, Luca Venitucci (fisarmonica e piano elettrico) e Valerio Borgianelli (vibrafono e glockenspiel), hanno deciso di mettere mano al repertorio della canzone romanesca, andandovi a scovare alcune gemme nere, canzoni di estasi, amore e morte come Madonna dell'Urione, Come te posso ama', Barcarolo Romano. Queste e altre sette brani sono finite su "Ardecore", album è di una bellezza cristallina. Le canzoni sono le intime e personali murder ballad della nostra tradizione. L'operazione è semplice e geniale.
Per fan di: Nick Cave and the Bad Seeds, Firewater, Morphine

The Most Serene Republic - Underwater Cinematographer (2005, Arts & Crafts)
Se gli anemici Sterolab avessero sentito un'esigenza più impellente di pigiare sulla tavoletta del volume sulle tastiere dei laptop e sulle pedaliere delle chitarre, si sarebbero chiamati Most Serene Republic. Questo sestetto dall'Ontario, Canada guidato da Adrian Jewitt ha attitudine shoegazer ma una certa predisposizione alla distorsione e fa un ottimo uso di electronics e di ritmiche sintetiche. Lo scenario proposto è quello di un pop ultrarumoroso e sognante.
Per fan di: My Bloody Valentine, Stereolab, Broadcast
Content Was Always My Favourite Colour (audio)

Bear Vs. Shark - Terrorhawk (2005, Equal Vision)
Fare un mediocre album emocore è facilissimo: stop and go di grande effetto, canzoncine come filastrocche, testi giovanilistici che ammicchino alla generazione di "The O.C.". Fare un ottimo album emocore è un'altra faccenda, è necessario avere un tiro impressionante, aggressività e padronanza degli strumenti, e sapere dosare asperità chitarristiche e melodie emozionanti. Ci riescono alla perfezione i Bear Vs. Shark, quintetto di Detroit dalle grandi dinamiche. Il loro suono accarezza ed esplode. Un album da non perdere.
Per fan di Trans Megetti, Drive Like Jehu, Foo Fighters
5,6 Kids (audio)

Black Sunday - Tronic Blanc (2005, Dirtnap)
Uno degli album più belli ed energici dello scorso anno è stato l'omonimo dei Lost Sounds, band di Memphis che intreccia garage e synth wave in modo superbo, tra Devo e Chesterfield Kings. Alicja Trout, in buona parte responsabile con la sua voce e le sue tastiere del successo dei Lost Sounds, nonché attiva con altre sigle (Nervous Pattern, Mouserocket, The Clears) e produttrice di grido in ambito indie, è a capo dei Black Sunday. Anzi è i Black Sunday, appoggiata solo dal suo batterista Jay Lindsay. La materia non è molto dissimile da quella dei sopracitati, ma è più marcata la matrice pop e in diverse occasioni la componente "ramonesque" è prepotente. Moderno e vintage al tempo stesso "Tronic Blanc" è un ottimo album di wave del primo decennio del millennio.
Per fan di: Lost Sounds, Brainiac, Servotron
This Heart Is Now Aluminum (audio)

Lee Hazlewood - These Boots Are Made For Walking - The Complete MGM Recordings (2002, Ace)
C'è chi un po' sottovoce insiste: la voce di Lee Hazlewood è più bella e incisiva di quella di Johnny Cash. Lo si può dire certamente senza essere accusati di eresia. hazlewood è stato uno dei più grandi produttori pop tra gli anni cinquane e gli anni Settanta, pigmalione di molte star (lo si ricorda principalmente per il suo duetto con Nancy Sinatra in "These Boots Are Made for Walkin'"). In questa doppia compilation si possono ascoltare i suoi episodi più brillanti da solista per la MGM: "The Very Special World of Lee Hazlewood" del 1966, "Lee Hazlewood-ism: Its Cause and Cure" del 1967 e "Something Special" dello stesso anno ma stampato solo vent'anni dopo per il mercato tedesco. La sua miscela di bubble pop, country & western, soul e r'n'b suona ancora oggi irresistibile. E' pure sempre l'uomo che scoprì Duane Eddy e produsse Nancy e Frank Sinatra. Il booklet interessantissimo racconta che Haz odiava il giovanissimo Phil Spector che stazionava nei suoi studi alla fine dei Cinquanta e rapito memorizzava tutti i movimenti sul banco mixer.
Per fan di Phil Spector, Johnny Cash, Burt Bacharach
Estratti

© Andrea Prevignano, Lorenzo Casaccia