Preavy Rotation 71

by Andrea Prevignano

Hosted by Il Labirinto | Preavy Rotation main page | More music resources | Il Labirinto

Maximo Park, Silver Mt. Zion, A Gun Called Tension, Panico, Teardrop Explodes

Maximo Park - A Certain Trigger (2005, Warp)
Paul Smith, cantante e chitarrista dei Maximo Park è baciato dal dio della melodia pop, se ne esiste uno, e "A Certain Trigger" è per quanto mi riguarda la migliore cosa uscita quest'anno (difficilmente sarà scalzato dai piani alti del poll 2005). La band di Newcastle ha entusiasmato anche il boss della Warp, Steve Beckett, uno più avvezzo a laptop, campionatori e drum machine che alle chitarre, il che è tutto dire. Nella grana della musica del quintetto di Newcastle si nascondono suggestioni differenti che, sono sicuro, variano da ascoltatore ad ascoltatore. Io sento: l'energia soul-mod di Paul Weller e dei Jam, l'allure di Morrissey e dei suoi Smiths, la pennata violenta di J Mascis e dei suoi Dinosaur Jr. In queste canzoni da tre minuti molti brividi, un ampio respiro melodico, un'intelligente rapporto con l'idea più adamantina e pura di pop, e un uso mai fastidioso di tastiere assortite. Una prova di grande bravura.
Per fan di: Hot Hot Heat, Elvis Costello, Jam
Apply Some Pressure (audio)

Thee Silver Mt. Zion Memorial Orchestra & Tra-la-la-la Band - Horses In The Sky (2005, Constellation)
"Tutti cantano e battono le mani" recitano le note di Horses In The Sky. Basterebbe questo per descrivere il clima emotivo e politico nel quale questo album dei i Silver Mt. Zion (Montreal, Canada) - progetto collaterale dei Godspeed You! Black Emperor guidato dal chitarrista di questi, Efrim Menuck che qui ha allargato la formazione a sette elementi - è maturato, un momento di partecipazione collettiva a sei lunghe canzoni di struggente moderno folk gotico. Efficace l'effetto degli accordi minori di cui si fa grande uso lungo tutto l'album imbevuto di un incombente senso di sospensione e minaccia che se nei G.Y!B.E. assume la forma di un'onda impetuosa, nei S. Mt. Z è un'inesorabile e lenta alta marea.
Per fan di G.Y!B.E., Palace, Nick Drake.

A Gun Called Tension - S/T (2005, Cold Crush)
Etichetta interessante la californiana Cold Crush, nel cui catalogo ispirato al crossover tra i ritmi del funk e dell’hip hop e del postpunk troviamo gruppi come Gravy Train e come gli ottimi Mahjongg recensiti su questo stesso numero. A Gun Called Tension (Seattle, WA) è un progetto aperto al quale collaborano in occasione di questo debutto componenti di Modest Mouse, Roots Manuva, Free Association e Pretty Girls Make Grave. Le provenienze disparatissime conducono a un pugno di brani di difficile collocazione complessiva, divisi nettamente come sono tra dub, elettronica da club, indie hip hop. Facilmente scontenterà i fan dei suddetti gruppi. Forse conquisterà i più disposti alla contaminazione. Disco molto europeo, per “Warp addicted”.
Per fan di: Arsonists, Dub Syndicate, Roots Manuva.

Panico - Subliminal Kill (2005, Tigersushi)
Partiamo dai nomi di battaglia: Eddie Pistolas, Carolina Tres Estrellas, Chow Cables, Memoria Radial. Sono i Panico, quartetto cileno attivo dalla metà degli anni Novanta che per una qualche ragione che non so spiegare sono pure finiti su EMI. Suonano un punk rock minimale e rovinoso con tanto di Korg in avaria, con molti debiti con la no wave newyorkese di inizio Ottanta, cantato in spagnolo e inglese, molto divertente e mai cerebrale come tanti inscrivibili nel genere. Da qualche parte in Rete ho trovato questo commento: ispirati egualmente da Os Mutantes (insieme a Gilberto Gil e caetano veloso animatori a cavallo tra Sessanta e Settanta del movimento avant-gard tropicalista, punk avanti lettera) e Stooges. Con una cover di "Lupita" di Perez Prado da morire dal ridere.
Per fan di: LCD Soundsystem, Chicks on Speed, DNA
Lupita (audio, estratto)

Teardrop Explodes - Kilimanjaro (Fontana, 1980)
Si parlava di Julian Cope qualche rotation or sono, e la tentazione di riesumare cose dal suo passato è sempre forte. "Kilimanjaro" è il debutto su album dei suoi Teardrop Explodes, protagonisti di quella delicata fase che fu il postpunk inglese. A Liverpool ancora una volta si respirava ottima musica (Echo and the Bunnymen, Big in Japan, Wild Swans e molti altri: da scoltare la compilation "The Zoo Uncaged 1978-1982" uscita all'inizio dei Novanta sulle band dell'etcihetta chiave Zoo Records), e i Teardrops Explodes erano tra i più inventivi gruppi di quella stagione. Cugini per sonorità dei Cure (uso di flanger e riverberi e di un certo basso asciutto) ma più gioiosamente psichedelici, e degli Psychedelic Furs (parti vocali drammatizzate) ma meno cedevoli alle mollezze pop.
Per fan di: Echo and the Bunnymen, Joy Division, Comsat Angels

© Andrea Prevignano, Lorenzo Casaccia