Preavy Rotation 69

by Andrea Prevignano

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Julian Cope, QOTSA, Enon, This Name in Black History, Link Wray

Julian Cope - Citizen Cain'd (2005, Head Heritage)
L'ultimo album di Julian Cope è un colpo di pistola in faccia. Violento, minimale, stoogesiano. Lui stesso voleva dividere le canzoni in due album da poco più di trenta minuti in segno di rispetto per gli ascoltatori, per non sottoporli in un'unica soluzione a musica psicologicamente devastante. Traboccano feedback questi dodici esercizi di cattiveria rock, e Cope urla, la voce distorta, come in un selvaggio album "nuggets" dei Sonics. nella seconda metà rallenta ma la sensazione è di malattia e perversione. Insensato, suicida, coraggioso Cope. Non si può non amarlo.
Per fan di: Stooges, Count Five, Iggy Pop

Queens of the Stone Age - Lullabies To Paralyze (2005, Universal)
Orfano di Nick Oliveri ma ormai saldato il legame artistico con il factotum Troy Van Leeuwen, Josh Homme (faccia simpatica come un destro alla punta del mento) si ripropone con la ragione sociale Q.o.t.S.A.. Qualche settimana fa si è presentato a Milano con la band in occasione di uno showcase per proporre in anteprima le canzoni di "Lullabies To Paralyze". Un concerto scarico, atteggiamento sufficiente. Pure Mark Lanegan che comunque fa sempre una certa paura sembrava mollo come squaquerone. L'album riporta ai tempi del debutto omonimo, meno spaccone dell'ultimo ottimo "Songs For The Deaf", con qualche buon episodio come la potente locomotiva di "Everybody Knows That You're Insane", il singolo "Little Sister". La cifra complessiva è più acida, stoner pop spogliato dalle pesantezze del genere.
Per fan di: Kyuss, Screaming Trees, Monster Magnet
Someone's In The Wolf Teaser (video, estratto)

Enon - Lost Marble And Exploded Evidence (2005, Touch and Go)
Sembrava ieri che gli incredibili Brainiac, una delle esperienze più esaltanti del postpunk americano dei Novanta, si dissolvevano nel nulla. Ora per John Schmersal e per la sua nuova creatura Enon è arrivato il momento della pubblicazione di materiale extra album, segno inconfondibile del tempo che corre veloce, solitamente capitolo intermedio di una carriera ben avviata. Qui sono raccolti i singoli dal 1998 a oggi, più materiale di non facile reperibilità. Ottimo, spigoloso, a volte gentile e suadente postpunk made in U.S.A., ingentilito dalla voce carezzevole di Toko Yasuda. Allegato DVD con videoclip.
Per fan di: Brainiac, Blonde Redhead, Pinback
Carbonation (video)

This Moment In Black History - Midwesterncuttalistic (2004, Version City)
Chitarre nervose e puntute, una voce viziosa, grande sezione ritmica. Se ci sono questi elementi si è a metà strada. Se poi ci sono anche buone canzoni è un attimo confezionare un grande postpunk album. Il quartetto è di Cleveland e suona un ottimo indie rock di quello che con cura certosina si faceva nella prima metà degli anni Novanta sull'asse New York-Chicago. Con tanto di moog. Suonare al massimo volume.
Per fan di: Brainiac, Jesus Lizard, Tanner
Beans And Rice (audio, estratto)

Link Wray - The Original Rumble (1989, Ace)
Buona raccolta per avvicinarsi al lavoro dello straordinario musicista americano che primo tra tutti i rocker bianchi portò a un livello superiore l'utilizzo della chitarra (storica la sua Gibson Les Paul del 1953) facendone strumento solista per eccellenza, inventore dei power chord e della distorsione naturale. Pete Townshend e Jimi hendrix gli devono molto. Qui radunato materiale dai suoi storici strumentali, dal 1958 come i primi numeri "Rumble" e "The Swag", passando per superclassici come "Ace Of Spades", "Rawhide", "Jack The Ripper", fino al 1989.
Per fan di: Duane Eddy, Dick Dale, Chuck Berry
Rumble (video)

© Andrea Prevignano, Lorenzo Casaccia