Preavy Rotation 68

by Andrea Prevignano

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Foetus, Yuppie Flu, A Frames, I Am Kloot, Scritti Politti

Foetus - Love (2005, Birdman)
E' arrivato il nuovo "four letter word" album di Jim Thirlwell, noto al mondo del rumore come Foetus e con mille altri nomi. "Love" pare più riflessivo al principio ma riserva la solita raffica di numeri orchestral-industriali che hanno fatto la fortuna del musicista australiano. Ogni lavoro di Foetus ha la sua buona dose di sofferenza, martirio, rumore iconoclasta, aperture melodiche fulminanti, poesia suburbana, greadeur wagneriana. "Love" non sfugge alla regola, e aggiunge le collaborazioni di Jennifer Charles degli Elysian Fields e della thereminista Pamelia Kurstin. Nel DVD allegato tre video diretti da Karen O (Yeah Yeah Yeahs), Jeremy Solterbeck, e dallo stesso Thirlwell.
Per fan di: Nine Inch Nails, Pigface, Lydia Lunch
Estratti dalla discografia di Foetus

Yuppie Flu - Toast Masters (2005, Homesleep)
Anticipato dal singolo "Our Nature", è uscito il quarto album per gli Yuppie Flu (Ancona), tra le più longeve formazioni del panorama indie rock italiano. Tra i “selling points” che accompagnano i promozionali del disco si insiste sull’orecchiabilità, sull’apertura alla melodia di Toast Masters. Vero, si tratta del loro prodotto più radiofonico. Ma la scrittura tesa e nervosa e la trama dissonante non si è persa, disseminata lungo l’ascolto nei testi in sottili battimenti, in tutta una serie di discrasie gentili e quasi inavvertibili che fanno di questa raccolta un album che cresce nel tempo. A volere cercare riferimenti per chiarirne il suono si può spendere l’indolenza dei Pavement, la grinta dei Libertines, l’aura loureediana.
Per fan di: Mercury Rev, velvet Underground, Libertines
Our Nature (audio)

A Frames - Black Forest (2005, Sub Pop)
E’ ufficiale, recuperare l’indie rock americano a cavallo tra Ottanta e Novanta, il suono crudo e slabbrato di etichette come Amphetamine Reptile, Touch & Go, Charnel, la prima storica Matador, è di gran moda: gli odiosi trendesetter sono avvertiti. La stura al fenomeno la danno gli A Frames (Seattle, WA), non a caso su una delle etichette cardine di quel periodo, la supereclettica (e da questo punto di vista assai avveduta) Sub Pop. Basso in distorsione, drumming tribale, vocalizzi grotteschi, chitarre sguaiate e gravide di feedback, il trio che precedentemente aveva pubblicato due album su Dragnet nei precedenti cinque anni di vita rinverdisce l'età del noise rock con queste quattordici canzoni tagliate con l'accetta, profondamente blues e ipnotiche.
Per fan di: Cows, Butthole Surfers, Beasts of Bourbon.
Experiment (audio)

I Am Kloot - Gods And Monsters (2005, Echo)
Un grande pop album. Questo è "Gods And Monsters", terzo lavoro per i mancuniani I Am Kloot, superiore per scrittura a ogni altro prodotto del brit pop odierno. Del tutto al di fuori delle logiche attuali di mercato, il trio guidato dal chitarrista John Bramwell, inanella una dozzina di canzoni scure e liquide, piene di poesia, con improvvise impennate di energia rock.
Per fan di: Blur, Doves, Xtc

Scritti Politti - Skank Bloc Bologna (1978, St. Pancras/Rough Trade)
Prima di diventare un'autentica popstar insieme agli Scritti Politti con "Songs To Remember", il cantante e chitarrista Green Gartside, giovane comunista inglese, sembrava affaccendato in tutt'altre faccende musicali. Gli Scritti Politti erano uno delle tante postpunk band britanniche che sgomitavano nelle cantine e negli squat del Regno. Il loro primo singolo, dissonante e puntuto, è dedicato al movimento della contestazione bolognese del 1977. Ora, in piena riscoperta dei meandri più nascosti della wave britannica, suonerebbero attualissimi.
Per fan di: Gang of Four, Slits, Fall

© Andrea Prevignano, Lorenzo Casaccia