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"We managed to die a little together"
FRANKIE SPARO

by Lorenzo Casaccia ©, 2001

"My Red Scare" (Constellation) è stato uno splendido debutto per Frankie Sparo, morbido e vellutato, psichedelico e cantautorale. Un 7.5/10 in sede di recensione (v. Rockerilla n. 243), che una frequentazione più prolungata ha rafforzato, tanto che l'ho inserito (oh, per quel che conta…) tra i miei preferiti di fine anno. Ma, niente paura: nessuna parentela tra Frankie e gli Storm And Stress, il post-rock o Photek. Il suo è un disco confidenziale quanto basta, di cui si è parlato proprio poco, ed è un peccato.

Sinceramente non conosco molto di te, a parte questo disco… Hai già suonato altrove?
No, a meno di voler contare i gruppi punk in cui mi sono fatto le ossa e che restano sconosciuti. Meglio così…

Quanti anni hai?
27

Hai scritto tu tutti i brani di "My Red Scare"? Le considereresti "canzoni da cameretta" ("bedroom songs")? E gli arrangiamenti, forse il fiore all'occhiello del lavoro, sono tuoi?
Per favore, non parlarmi di "bedroom songs"! E' un'espressione che riporta a un'immagine stigmatizzata e retrò del "cantante-cantautore" che detesto e rifiuto totalmente. Ma comunque sì, i brani sono tutti miei. Per gli arrangiamenti, le cose sono cambiate da brano a brano. La maggior parte era già pronta prima di registrare, ma un paio di parti hanno cominciato a vivere di vita propria mentre andavano su nastro. Ho anche cercato di lasciare agli altri musicisti un po' di libertà, tentando di essere aperto ai suggerimenti. Non è una cosa facile, almeno per me, ma altrimenti si corre quel rischio che Alfred Hitchcock affermava avere - cioè che se ogni inquadratura è stata pianificata al millimetro prima di cominciare la produzione, allora dirigere il film diventa una noiosa seccatura.

Vivi a Montreal?
Pensi che il clima (particolarmente rigido a Montreal, ndi) possa essere un'influenza sulla creazione musicale (in generale, e nel tuo caso particolare)? Sì da un paio d'anni sto a Montreal. Per quanto riguarda l'influenza del clima, sento che ti sto dando la risposta sbagliata, ma, a parte forse dei progetti sperimentali che incorporano in qualche modo quegli elementi, direi di no, che il clima non è una influenza. Certo, in qualche maniera ha un effetto sulla produttività.. Per almeno metà dell'anno a Montreal si gela dal freddo, quindi in teoria dovrebbe esserci la tendenza a stare al chiuso e lavorare, ma, per quanto riguarda il "suono" di ciò che si fa, non penso che questo avvenga più. La musica oggi è in gran parte una forma espressiva che si basa su dei referenti, e un elemento "di fondo" come il tempo atmosferico non vi rimane incluso in modo particolare. Lo Chopin tisico, avvolto nella sua sciarpa e chino sul pianoforte nel suo povero appartamento di Parigi, troppo debole ed infreddolito per poter far qualcosa di più che sfiorare i tasti… riesco a immaginarmi questa scena quando sento la musica di Chopin, ma soprattutto perché do per scontato che non avesse un buon riscaldamento…

…Infatti a San Diego fui sorpreso dallo scoprire che la band più nota della città - Black Heart Procession - ha un suono del tutto discorde dall'atmosfera della città stessa…
Esattamente! Basta poco, e indipendentemente dall'esterno ti ritrovi ad essere Charlie Brown con una nuvoletta privata sopra la testa.

Conosci le altre band della Constellation?
Certo. Diversi di noi abitano nella stessa zona. L'Hotel 2 Tango (dove ho registrato) è una specie di quartier generale informale per diverse band ed è giusto qui vicino alla Constellation. Sembra che di questi tempi ci sia una certa attenzione sulla vostra label, in particolare sui Godspeed You My Black Emperor!, ma anche su vari progetti paralleli.

Percepisci una atmosfera particolare alla Constellation?
Sì, credo ci sia un certo entusiasmo, anche se non riesco veramente a toccarlo con mano. Siamo tutti persone molto diverse, ma condividiamo un livello base di sospetto/frustrazione/sorpresa per lo stato attuale delle cose.

Hai seguito la vicenda Napster? Hai qualche timore che, con il passaggio, di fatto, di Napster a una major, l'mp3 si rivelerà alla fine un altro strumento nelle mani dei soliti due-tre colossi?
Devo dire che questo non è propriamente il mio settore (e di chi, allora?, ndi), e non ho tempo per occuparmene. Tutti sembrano scordarsi che questa febbre si applica per lo più a persone abbastanza benestanti con dei computer, e io non sono uno di quelli. Non ho timori di sorta rispetto al ruolo delle majors. Le "majors" possono essere molte cose, ma non fanno paura.